
IL SENEGAL È PARTE DI ME
Dopo aver completato i miei studi liceali sono emigrato in Italia, paese meraviglioso che mi ha accolto e mi ha dato la possibilità di affacciarmi al mondo del lavoro attraverso differenti impieghi più o meno gratificanti. Sono stato chino ore e ore sotto il sole cocente a raccogliere i pomodori. Mi sono prestato come facchino. Ho conosciuto la fatica del lavoro in fabbrica. Ho cambiato mestiere svariate volte, finché nel 2005 sono stato assunto da un golf club, dove ho prestato servizio per 16 anni.La passione per questo sport, la perseveranza, la convinzione di poter far tornare a una vita nuova il luogo in cui sono cresciuto come golfista, mi hanno portato successivamente a frequentare la Scuola Nazionale di Golf di Sutri della Federazione Italiana. Divento direttore del circolo dal 2017 a fine 2020. E' stata una grande soddisfazione per me poter raggiungere i miei obiettivi facendo rinascere un posto così meraviglioso in anni di profonda crisi. Durante la mia attività al golf club ho sempre sentito il bisogno di mantenere il legame con la mia terra e con la mia gente, assecondando il sentimento di altruismo che mi ha insegnato il mio defunto padre: a lui, Pace e Salvezza. Ho creato dunque società attraverso cui ho potuto aiutare i miei connazionali e soprattutto offrire lavoro in regola per ottenere il permesso di soggiorno, conquista imprescindibile per poter restare in Italia. Vado davvero fiero della mia storia: è stata costellata da esperienze e incontri che mi hanno arricchito e mi hanno fatto crescere come persona. E oggi è proprio con questo prezioso bagaglio di vissuto che voglio mettermi in gioco per il futuro del Senegal, il mio paese.

UN PEUPLE, UN BUT, UNE FOI
Il Senegal è parte di me. Ho trascorso la mia infanzia nel quartiere popolare Grand Yoff di Dakar. Vivere in un luogo periferico così complesso segna inevitabilmente il corso di un esistenza. Io ho avuto la grande fortuna di avere dalla mia parte due genitori che mi hanno insegnato i valori dell'onestà, della sincerità, del rispetto, della gratitudine, della solidarietà e della giustizia. Mia madre è stata una preziosa maestra di vita: mi ha insegnato ad affrontare ogni avversità con grande determinazione. Mio padre è stato per me il più grande esempio di altruismo. Ripeto spesso a me stesso le sue parole: “Ogni volta che puoi dare una mano a qualcuno, non tirarti indietro. Aiuta chi è in difficoltà perché ha bisogno di te”. Ed è esattamente quello che ho provato a fare in tutta la mia vita e che voglio continuare a fare ancora oggi per il bene della mia nazione. Il Senegal è la magia di una grande bellezza. E' la terra dell'accoglienza e della convivenza pacifica. “Un peuple, un but, une foi” è il principio che ispira il nostro popolo, unito nelle sue tante differenze. Il suo modello di convivenza è unico al mondo: ogni religione, razza, etnia, tribù viene rispettata. E sono proprio questi i valori della mia gente in cui più mi riconosco.

UN FUTURO MIGLIORE
Il Senegal è un futuro migliore. La nostra nazione dispone di importanti ricchezze, fino ad ora poco o per nulla sfruttate. Il suo sottosuolo è una riserva preziosa di minerali, metalli, pietre ornamentali. La sua posizione geografica strategica e la sua ospitalità possono trainare una decisiva crescita economica e turistica. Infine, il suo meraviglioso popolo è una forza lavoro abile e motivata. Il nostro è un Paese che ha grandi risorse e si merita molto di più di quello che ha oggi. Io ho vissuto sulla mia pelle, come tanti altri miei connazionali, l'emigrazione in un altro continente. Questi vent'anni in Italia mi hanno fatto crescere molto, ma allo stesso tempo hanno fatto maturare in me la convinzione che i nostri giovani hanno il diritto di poter restare e lavorare nel proprio paese d'origine. Noi siamo uniti. Insieme siamo qualcosa di grande e abbiamo la forza e l'attitudine per far diventare grande il nostro Paese. E io voglio dedicare tutto me stesso alla guida di questo cambiamento.